La nascita di del progetto di allestimento architettonico del Monumento ai Caduti di Sant’Ambrogio di Trebaseleghe, pone le sue basi sue due fattori importanti: l’ottimo materiale che ci è stato messo a disposizione, e alcuni concetti chiave che abbiamo voluto rendere protagonisti nel progetto.
Il nostro progetto ha lo scopo di “accompagnare” i cittadini nel rapporto con il protagonista principale dell’opera, un blocco di marmo che il prof. Bruno Sartor ha interpretato come un leggio per la targa bronzea nella quale ha realizzato la sua rappresentazione della guerra.
Il progetto di allestimento quindi si basa su 3 concetti fondamentali, collegati tra loro: l’acqua, il rispetto e la partecipazione.
L’acqua perché siamo a Sant’Ambrogio di Trebaseleghe, località fondamentale per secoli per l’approvvigionamento idrico dell’acquedotto di Venezia, grazie alla presenta dei prati degli acquiferi.
Il rispetto, con il monumento che viene metaforicamente (e anche fisicamente) immerso nell’acqua, che prende un ruolo di protettrice.
La partecipazione, perché il monumento non diventi solamente un oggetto da vedere. La presenza di quattro sedute in primis vuole essere un invito alle persone a sedersi, leggere, parlare, meditare, perché portarsi una chitarra e suonare o recitare una poesia. I “ponti”, 5 gradini in acciaio cor-ten, vogliono essere sia un invito a fruire dell’area, ma anche un invito ad avvicinarsi al monumento, creando una voluta contrapposizione con il concetto del rispetto: l’acqua protettrice viene superata da questo ponte, che diventa l’occasione di osservare e vivere questo oggetto.